Wednesday 18 August 2010

Storia della (di)lapidazione

L' anno scorso durente i Proms 2009 (uno dei piu' grandi festival musicali del mondo dove sono ormai completamente spariti interpreti e compositori italiani) un' ottima trasmissione della BBC Radio 3 si intitolava "Viva il Fascismo Viva l' Italia" Il presupposto era quello di identificare le cause della corrente decadenza culturale del nostro Paese amato dai nostri cugini d' oltremanica a volte piu' del loro. Tutto veniva fatto risalire al Fascismo, epoca in cui, le dive del Teatro d' opera, beneamate dal Duce, si potevano permettere glorie ed allori senza meritarseli. Questo malcostume poi, una volta sedimentato, veniva fatto prolificare fino ai giorni nostri in cui, con le parole dell' ottimo Fabio Luisi (rispettato e coraggioso in qunto unico direttore italiano ad avere non solo l' onore di essere invitato ai Prom , ma anche di parlare chiaramente ed apertamente) se non si hanno conoscenze politiche non si lavora e si deve emigrare. Ma quando iniziarono a rotolare irremediabilmente le pietre? Desidero fornirvi un fatto che da buon veneziano e uomo che troppo a votato a sinistra ritengo importante. La Biennale di Messinis e il Prometeo di Luigi Nono. In quell' occasione tutte le risorse finanziarie del Festival vennero "coraggiosamente" messe nelle mani di Luigi Nono che realizzo' uno dei capolavori del ventesimo secolo che ancora oggi e' una delle pochissime opere contemporanee ritenute all' altezza dei Grandi Maestri. Purtroppo quel Capolavoro Artistico costo' all' Italia la situazione culturale politica degli anni seguenti dove se non si conosceva un politico di sinistra non si lavorava e dove solo chi era strettamente tesserato (vedi Berio, Nono, Clementi , Manzoni e via dicendo fino a Francesconi ) lavorava . Nacque una forma di nepotismo politico che non premiava certo ne' l' originalita' (l' Avanguardia si fece Accademia) ne' il coraggio , ma creo' un terribile malcostume che oggi da' terreno fertile allo scempio di Bondi, Brunetta e Berlusconi ( i tedeschi hnno le loro tre b Bach, Beethoven e Bruckner noi le nostre) . Quello che il governo di destra oggi sta seppellendo un cinquantennio di sinistra monopolista aveva ucciso da tempo.

J' Accuse 2
Accuso Riccardo Muti, diettore dal celebre anello viennese, che mi premio' al mio primo concorso con Fabio ieder (altro grnade esule culturale) per non aver mai parlato e sempre usufruito dei concerti in viminale e in Parlamento, delle facilitazioni per i suoi parenti stretti e per non aver mai e poi mai aiutato un giovane direttore italiano, per non aver difeso le orchestre italiane, [e non avere costruito , ma solo usufruito, per non aver seminato , ma solo raccolto. Il suo silenzio sara' fragore nelle precchie dei posteri.

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